La fotografia fashion con Peter Lindberg

“La fotografia non può essere legata solo alla moda, deve andare oltre i vestiti”.

Un’affermazione di Peter Lindbergh, tra i più grandi fotografi di moda del nostro tempo, in mostra alla Reggia della Venaria Reale (TO), dal 7 ottobre 2017 al 4 febbraio 2018. La mostra è intitolata “A different vision on fashion photography” e presenterà 220 lavori del fotografo.

Sarà un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati e non, che permetterà di comprendere come la sua opera sia riuscita a sradicare il concetto di bellezza e di moda in voga fino alla seconda metà degli ani ’80.

Peter Lindbergh è l’artista che non è sceso a compromessi con una fotografia che diventa esasperazione della bellezza, in cui si cerca senza tregua la perfezione e l’eterna giovinezza. Una fotografia patinata, impeccabile, finta.

Lindbergh, con la fotografia, ha preferito un ingaggio sincero, in cui esprimere il suo stile attraverso i ritratti di donne vere. Donne bellissime e famose, a cui riesce “bucare gli abiti” con le storie di cui le rende protagoniste. Storie intense, storie che possono permettersi di non mettere a fuoco l’accessorio, il prodotto da vendere.

Con questa sua visione del mondo Lindbergh nel 1988, dopo un precedente rifiuto del suo lavoro da parte di VOGUE America, viene richiamato dalla nuova direttrice in carica Anna Wintour, che gli affida la copertina della rivista, in cui ritrae una Michaela Bercu con il vento che le spettina i capelli.

Inizia un cambio di rotta, Peter Lindbergh comincia la sua ascesa nel mondo della moda e nel 1990 per VOGUE UK ritrae un gruppo di modelle che, anche grazie a lui, diventano le “TOP MODEL”.

Le TOP MODEL non sono solo modelle, ma sono vere e proprie icone seguite dal grande pubblico, sulle passerelle e nella vita privata, che diventano grandi star. Le loro vicissitudini appassionano la gente.

Lindbergh fotografa Cindy Crawford, Linda Evangelista, Naomi Campbell, Christy Turlington e Tatjana Patitz in jeans, quasi senza trucco, con una pellicola in bianco e nero, che preferisce al colore, per rendere la scena più reale possibile.

Con Lindbergh, in quel periodo, nasce un’estetica differente, dove, come lui stesso dirà “la bellezza resta tale anche con le rughe o con i capelli non perfetti”, in cui gli stereotipi non vengono più contemplati e la naturalezza, accompagnata dalla fiducia verso il fotografo, emergono in ritratti meravigliosamente intensi.

Dunque, le donne che posano per lui, accettano il rischio di farsi fotografare senza trucchi, non temendo di inficiare l’immagine che il mondo ha di loro; perché si fidano e sono certe che il risultato sarà un racconto coinvolgente in cui nessuno, annoiato, ricercherà il difetto fisico.

Per riuscire a lavorare a modo suo, Lindbergh decide spesso di ignorare gli accordi editoriali, ma la sua presa di posizione non lo ferma, i grandi della moda, presto, si rendono conto che la sua opera è supportata da un rispetto globale.

Oggi, nel 2017, per il calendario Pirelli, fotografa 16 donne famose (una a caso Penelope Cruz) alcune anche piuttosto mature. Nessun scatto di nudo, ma semplicemente scatti senza artifici.

«Avevamo 16 “titolari” e 6 riserve, per usare una metafora, ma non sono servite perché nessuna si è tirata indietro, affidandosi a me: l’ho detto anche a Marco Tronchetti Provera (AD di Pirelli) sul set che stava facendo qualcosa di davvero coraggioso. D’altronde è solo così che le cose cambiano».

Peter Lindbergh ha segnato un vero cambiamento nella fotografia fashion, pur non essendo appassionato del settore -non si interessava mai agli abiti che avrebbe fotografato negli shooting- ne diventa un famoso esponente e trasforma una fotografia di moda fino ad allora insensibile e rigida, rendendola il manifesto di un’epoca di modelle “vive”: vivaci, introspettive, sensuali.

“MODELS – The film” del 1991, è un documentario in cui dà voce alle ragazze TOP, intervistandole nel backstage dove si raccontano attraverso le loro paure e le loro fragilità. Le irraggiungibili Naomi Campbell, Linda Evangelista e Cindy Crawford, diventano semplicemente Naomi, Linda e Cindy, ragazze reali e non bambole.

La fotografia editoriale fashion è un mondo affascinante, da perlustrare ed interpretare, su cui i migliori riescono ad apporre la propria firma, che rimane indelebile nel tempo.

Anche in questo campo, prima di arrivare a potersi permettere delle “licenze poetiche”, è necessario conoscere la tecnica e le modalità discatto in modo professionale.

Se ti senti ispirato dal mondo della fotografia di moda, ti consigliamo il nostro corso professionale Fotografia editoriale & fashion, senza scordarti l’appuntamento autunnale alla Reggia della Venaria Reale!

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