Il Video Curriculum
Investire su se stessi apprendendo un nuovo linguaggio
Intervista a Barbara Vaccariello – Comunicazione visiva e Formazione
Che cos’è il Video Curriculum?
E’ uno strumento utile alla ricerca di lavoro, una forma di auto‐presentazione che recentemente si sta affermando.
Il prodotto è un video, della durata di pochi minuti e presenta la persona, la professionalità e gli skill del candidato. Il candidato ha così modo di anticipare molte notizie al selezionatore. Non solo i propri dati e le proprie esperienze lavorative, ma anche personalità e modo di porsi.
Attraverso il suo progetto, quali sono gli obiettivi che si propone? E quali sono i risultati che si attende?
Il mio progetto ha l’intento di produrre un messaggio utilizzando in modo appropriato le regole linguistiche dei media. L’obiettivo è supportare il candidato nell’elaborazione e nella produzione di un nuovo strumento che parli per lui. Uno strumento che trasmetta le sue aspirazioni e capacità.
Serve un lavoro di interpretazione del messaggio che il candidato desidera trasmettere, contemporaneamente alla valutazione degli strumenti e dei linguaggi più efficaci per raggiungere l’obiettivo.
Lavorare insieme è essenziale, perché il messaggio mediale esprima i “punti di vista”, gli orientamenti, ed i valori del candidato.
Il progetto ha due obiettivi: realizzare un prodotto utilizzabile nella ricerca di lavoro e dotare il candidato di una formazione al media video.
Si impareranno tecniche di ripresa e di montaggio video.
I risultati sono da verificare. In Italia le esperienze di Media Education rivolte agli adulti non sono molte, al di là di questo progetto.
L’idea è di usare i media come ambiente entro cui si sviluppano dinamiche sociali. Ambienti in cui agiscono modelli di comportamento, si aprono spazi di partecipazione per il singolo e le comunità.
Il Video Curriculum vanta alcuni punti di forza rispetto ad altre forme di auto-presentazione? Quali sono?
Sì, i punti forza sono molteplici sia per il candidato, sia per il selezionatore.
Dopo aver fatto una ricerca e aver visto più di 50 Video Curriculum, secondo me, è un ottimo canale diretto.
Il candidato si presenta senza necessitare di intermediari che pongono domande.
Chi deve selezionare, può visionare il Video Curriculum quante volte vuole.
Può guardare in faccia il candidato e confrontarlo con altri. Successivamente potrà selezionare quelli che presentano le caratteristiche richieste.
Inoltre il selezionatore può farsi un’idea quasi immediata del candidato, specie se supportato da uno strumento cartaceo che ne riporti anche la formazione e le esperienze.
Realizzare il proprio Video Curriculum, con il supporto di esperti di Media Education e video maker, è il punto di partenza. Il Video Curriculum è il canale giusto per entrare nel mercato del lavoro attraverso nuove tecnologie.
Il Video Curriculum può essere utilizzato anche come forma di espressione creativa. Il candidato potrà essere scelto proprio in virtù dell’utilizzo di strumenti multimediali.
Credo infine che, stimolare l’utilizzo dei nuovi media per presentare la propria candidatura di lavoro significa essere all’avanguardia.
E gli aspetti negativi?
Potrebbe essere quello di portare chiunque a realizzare il proprio Video Curriculum in casa, non curante degli aspetti educativi del Video, sia per chi lo produce, sia per di chi ne usufruisce.
L’intento del progetto non è quello di creare degli esperti video, ma di fornire competenze riguardanti le nuove tecnologie da utilizzare in ambiente lavorativo.
Chiunque si può improvvisare esperto video, ma soltanto chi è in grado di sfruttare al meglio l’aspetto metodologico potrà realizzare un prodotto di significato.
Per far emergere il valore educativo, oltre che strumentale, del video, stiamo lavorando alla produzione di un Reportage. Un reportage che racconti e spieghi che cos’è il progetto “Video Curriculum – Investire su se stessi apprendendo un nuovo linguaggio”.
Come si immagina il futuro della video candidatura nel nostro Paese?
Anche se il Video Curriculum in Italia è uno strumento poco conosciuto, è prevedibile che nel giro di pochi anni si imporrà quale nuova metodologia di reclutamento.
Io spero che questo scenario possa integrarsi alla metodologia della Media Education. Un progetto educativo rivolto agli adulti, che pone le basi per un utilizzo consapevole e completo dello strumento mediale.
Le aziende come rispondono o risponderanno a questa nuova forma di candidatura?
Vorrei citare una frase da uno dei miei libri preferiti, Il ritratto di Dorian Gray, una frase che mi ha molto colpito: «Le persone superficiali non giudicano dalle apparenze».
Credo che le aziende utilizzeranno il Video-curriculum come primo approccio verso il candidato. Anche se le sensazioni che si vengono a creare nella relazione diretta, saranno sempre determinanti per la scelta.
Il “tradizionale” invio on-line del proprio CV verrà presto archiviato?
Come ho già detto, il curriculum cartaceo può fungere da strumento di supporto a quello video. In questo modo verranno riportate tutte quelle informazione che in pochi minuti non è facile raccontare.
A cura di Francesca Rascazzo
Sociologa della Comunicazione e dei Mass Media